l ’ARTperitivo
Al nord in Europa non si mangiano solo aringhe: testimoni i pittori francesi, olandesi e fiamminghi.
Giovedì 26 gennaio alle ore 19,00 – Tornano gli appuntamenti di ARTperitivo, l’aperitivo con racconti di arte e letteratura organizzati da ARTEINDIRETTA e Mercato Centrale Roma, che così conferma la sua identità di piazza aperta, dove la cultura è nutrimento e il cibo nutre la cultura.
Unendo per la prima volta arte, cibo e letteratura per la prima volta in un unico filone creativo, il secondo incontro del format sarà il racconto “Al nord in Europa, non si mangiano solo aringhe, testimoni i pittori francesi olandesi e fiamminghi”. Una vasta rassegna di dipinti dal XVI al XVII secolo, delle riproduzioni quasi illusionistiche del visibile, capaci di coinvolgere lo spettatore in quel senso di esperienza concreta e vitale.
Oggetti della vita domestica occupano lo spazio pittorico delle "tavole imbandite” gli “Ontbijtjes” di Gillis, van Schooten e van Dijck e i banchetti monocromi borghesi, i “banketjes”, di Pieter Claesz, George Flegel, Clara Peeters. Ogni minimo oggetto, assume una presenza ossessionante sia familiare che solenne. Il pittore si diverte a competere con il Creatore.
Si parlerà dell'’Olanda, di una società calvinista e mercantile, preoccupata di conoscere e possedere, in cui lavorano i cosiddetti pittori di genere, in una tradizione già illustrata più a sud da Brueghel e che proposero una saggezza accessibile e misurata. Dipinsero tessuti e porcellane, fiori, ostriche, aringhe, ciliege, fragole, astici, formaggi o più semplicemente primeggiarono nelle tinte blu
e bianche delle porcellane, nelle lucentezze delle brocche lisce o cesellate, nelle raffinatezze madreperlacee dei preziosi Nautilus, nelle trasparenze dei fragili calici a la “facon de Venise” … insomma tutto il lusso, la calma, la voluttà delle tavole imbandite.
L’apoteosi della materia pittorica e del mestiere possibile perché l’Olanda, in particolare, applicava un federalismo di tradizione e aveva sviluppato un commercio molto attivo aperto al mondo intero; inoltre, la libertà religiosa e intellettuale favorirono l’egemonia della borghesia mercantile e l’ascesa della filosofia e delle scienze. Alcuni caratteri dell’arte olandese si spiegano con questo quadro. Non esistono legami tra Chiesa e arte a differenza dei paesi cattolici e non esiste gerarchia dei generi pittorici e dei soggetti trattati. Il pittore dipende essenzialmente dal committente e dai suoi desideri. Sbalorditive raffigurazioni di spuntini frugali esposti su tavole riccamente rivestite da tovaglie bianche damascate e sontuosi drappi di velluto dove i cibi sono offerti all’osservatore in piatti di peltro o in coppe di preziose porcellane cinesi e giapponesi e le aringhe compaiono spesso accanto a biscotti e sucreries . A volte i cibi sono appena visibili, si dà valore all’ostentazione, al posto di un ingenuo atteggiamento consumistico e si afferma la sublimazione estetica influenzata dall’ascesa protestante immanentista.
L’ARTperitivo
Al nord in Europa, non si mangiano solo aringhe. Testimoni i pittori francesi,
olandesi e fiamminghi
A cura di Fabiana Mendia - Letture di Sergio Basile
Giovedì 26 gennaio, ore 19.00
Spazio Fare, Mercato Centrale Roma, Via Giolitti 36
Dibattito d’arte + aperitivo + degustazione 25€ a persona
Per info e prenotazioni:info.roma@mercatocentrale.it – 0646202900.
È possibile
acquistare il biglietto direttamente su zerofilia: https://bit.ly/ARTperitivo-26-gennaio