L'arte del Cinquecento lancia una sfida all'arte contemporanea. Pale d'altare e ritratti di gentiluomini in armi e cardinali in posa di Sebastiano del Piombo, uno dei grandi protagonisti della pittura europea, allievo di Giorgione, amico e collaboratore di Michelangelo, esposte a Palazzo Venezia dall'8 febbraio, nella prima mostra dedicata all'artista veneto, dovranno avere la forza, l'"appeal", di attrarre un vasto pubblico, sempre più ammaliato dalle installazioni luminose, dalle complesse sculture composte da migliaia di piante, dai cavalli imbalsamati appesi ad argani e penzolanti dai soffitti di musei e gallerie, spesso simboli di utopie e sogni infranti."Puntiamo molto sull'interesse e il coinvolgimento dei giovani- ha spiegato Claudio Strinati, soprintendente al Polo Museale Romano, curatore della manifestazione, ieri, durante la presentazione del programma al Complesso di San Michele."Rispetto ai protagonisti del contemporaneo, Michelangelo e Raffaello, oggi sembrerebbe che non siano più dei big come un tempo. Le opere di Sebastiano del Piombo, complice l'allestimento museale di Luca Ronconi, inserite nei diversi progetti didattici e con il contributo del catalogo dovranno richiamare "eserciti" di appassionati e farci vincere, così, la scommessa, che l'arte del XVI secolo, oggi, ha molto di interessante ed emozionante da trasmettere".
Compagni di avventura, accanto alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, si sono affiancate le cattedre di Storia dell’Arte Moderna e di Pedagogia e didattica dei Beni Culturali, della Facoltà di Lettere e Filosofia de “La Sapienza”, che puntano al coinvolgimento delle scuole elementari, medie inferiori e medie superiori. Del pittore che arrivò a Roma nel 1511, invitato dal senese Agostino Chigi, banchiere del papa, e salito subito alla ribalta con le storie tratte dalle “Metamorfosi”, affrescate nella villa della Farnesina sul Tevere, i ragazzi che parteciperanno ai progetti educativi sapranno tutto. Le chiavi di lettura offerte, a seconda della fascia di età, saranno presentate direttamente nelle scuole e nei licei dai cinquanta studenti universitari che hanno collaborato al progetto “Organizzare una mostra”. Per giocare, imparando, una bottega rinascimentale sarà costruita nelle sale di Palazzo Venezia