L'effige dipinta di Leonello d'Este, uno dei massimi mecenati della seconda metà del XV secolo, rivela le grandi capacità interpretative in termini di realismo fisionomico, di Pisanello, raffinato celebratore della cultura tardogotica italiana. "Il Ridotto" ("Maschere veneziane"), una tipica scena galante, in cui Pietro Longhi nel 1740, ritrae con ironia e acutezza una coppia di amanti circondata da vari personaggi, fotografa una civiltà al tramonto e, tuttavia, sedotta dalle passioni, dal lusso, dal divertimento. Due opere che segnano l'inizio e la fine della grande stagione della pittura veneta, esposte nell'affascinante rassegna, allestita al Chiostro del Bramante(fino al 30 gennaio).
Gli ottanta dipinti provengono dall'Accademia Carrara di Bergamo (chiusa per restauri fino al 2013), l'istituzione che raccoglie la maggiore collezione civica italiana dal XIV secolo al XVIII, selezionata accuratamente dal suo fondatore, che comprava i massimi capolavori dei maggiori esponenti delle diverse scuole pittoriche. "Abbiamo organizzato la mostra - spiega Giovanni Villa che ha curato l'esposizione con Giovanni Valagussa, conservatore della Pinacoteca dell'Accademia- con l'obbiettivo di offrire ai visitatori una visone completa della produzione della città lagunare". Continua Villa: " La lettura di quattro secoli di pittura, dal '400 al '700, è fondamentale per far comprendere l'originalità culturale dei suoi maggiori esponenti, che hanno fortemente influenzato, in alcuni periodi, sia l'arte romana e che quella europea".
Nel percorrere le sezioni della rassegna, “I Grandi Veneti. Da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo”, organizzata dal DART, si scorre la peculiare via al moderno avviata da Giovanni Bellini, preceduta dall’intensa attività dei Vivarini, ancora legati alla tradizione tardo gotica. Gli aspetti tecnici e rivoluzionari sono visibili in Tiziano e Lorenzo Lotto. Il dinamismo del colore, specificità dei maestri veneti, si ammira ancora nelle tele di quei pittori del ‘600, che cercano di riprendere modelli tizianeschi, come il Padovanino, Vecchia e Maffei. L’ultimo secolo d’oro dell’arte veneziana vede protagonisti Tiepolo e i vedutisti. Pioniere del genere, Luca Carlevarijs, seguito da Guardi, Canaletto, Bellotto e Zais.