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Futurismo a Villa Mondragone di Fabiana MENDIA

Futurismo un anno dopo l’anniversario dei 100 anni dalla pubblicazione del “Manifesto” firmato da Filippo Tommaso Marinetti su “Le Figaro”. Le celebrazioni continuano con eccellenti rivisitazioni, esposizioni e scoperte. Il percorso parte dall’arazzo di Giacomo Balla “Genio futurista”, del 1929, della collezione Biagiotti, visibile al Museo dell’Ara Pacis, alle opere su carta del siciliano Vittorio Corona allo Studio San Giacomo e, infine, alla mostra (fino al 31 gennaio), a Villa Mondragone a Frascati, dedicata alla produzione di tre protagonisti del movimento d’avanguardia italiano: Fortunato Depero, Enrico Prampolini e Gerardo Dottori. La partenza degli studi specifici sull’attività dell’artista torinese, che abitava a Roma in Prati e la cui casa aspetta da anni essere restaurata e restituita al pubblico, fu avviata nel 1989 da Enrico Crispolti: la rassegna curata da Giancarlo Carpi, affiancato da storici dell’arte, specialisti del Novecento, si ispira a quelle direttive, con interessanti approfondimenti e novità.
Il quadro “Motoclista” di Gerardo Dottori del 1914, dedicato a Marinetti,  viene riproposto dopo 40 anni e per la prima volta viene esposto “Danza dei chiofissi” di Depero del 1918, di collezione privata. Divisa in otto sezioni, l’esposizione allestita da Gisella Cestari nei saloni della residenza cinquecentesca ai Castelli Romani , fa ripercorrere con entusiasmo e ritmo le esperienze futuriste nei diversi campi delle arti visive, dall’aeropittura, al Teatro Danza, ai Collages. Completa la documentazione sul Futurismo romano, la parentesi marinettiana in Russia, “i pazzi successi” delle conferenze a Mosca e San Pietroburgo, con disegni e volantini.

 

 

 

 

 

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