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A lezione da Philippe Daverio: arte libera o su commissione? di Fabiana MENDIA

Si ha un dubbio: l’artista crea meglio se è libero o se ha un committente che lo condiziona. Con la libertà ormai consacrata che l’arte pretende di avere si è di fronte alla sua assoluta autonomia, ma forse è anche un problema dell’arte quella di essere “disperatamente” distaccata , di non dovere fluire sull’onda di richieste e di attese sociali, ma invece di dovere inventarsi, preoccuparsi del suo stesso futuro. Sceso sul pianeta Roma, Philippe Daverio, stratega della comunicazione e raffinato interprete del sistema dell’arte contemporanea, salirà mercoledì in grande uniforme sul podio eretto a Palazzo Barberini per chiarire insieme a Massmiliamo Fucksas e Santo Versace lo stato attuale del mecenatismo oggi (secondo incontro, “Talento, Tecnologia e Tolleranza”, il 24, a Palazzo Venezia). “Il committente Piccolo-Principe”, alle 19,30, gratuito, è la prima occasione per comprendere il delicato meccanismo tra il mondo della creazione e quello della promozione e della diffusione, tenendo presente che l’evoluzione dell’arte contemporanea è strettamente collegata alle condizioni socioeconomiche della sua produzione, che non c’è più posto per il romanticismo degli artisti maledetti e che l’arte è diventata un’operazione economica, ma anche un’operazione complessa, un’avventura sociale, un fenomeno di investimento informativo, un modo di creare una cultura speculativa. “Creativamente”, promossa da Credit Suisse, segue “Contemporaneamente”, l’iniziativa dell’anno scorso che ha avuto nella capitale un’eccezionale affluenza di pubblico al Teatro Argentina e a Castel Sant’Angelo.
“L’idea che sostengo-spiega Daverio- è che il committente nel XXI secolo ha più che mai un ruolo fondamentale. Ma deve essere determinato. Ho invitato Versace, per evidenziare il ruolo dell’imprenditore nell’ambito dell’azienda per cercare di far capire al pubblico quali sono le dinamiche che può far scattare chi sta al timone: stimola l’estro dei creativi e fa decollare la produzione”. Creare senza legami o creare e scendere a compromessi per soddisfare il “piccolo principe”? Ma presi nella vertigine della libertà gli artisti-sciamani oggi che ruolo hanno nella società? Inventano per non morire. Parola di Daverio. Se è lungo leva “stimola l’estro dei creativi-…..”
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