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Affreschi Chiaravalle di Fabiana MENDIA

Il restauro degli affreschi lombardi del più bravo degli allievi di Giotto nell’Abbazia di Chiaravalle Milanese conferma, dopo venti anni di impegno per la valorizzazione dell’arte e della cultura dell’Intesa San Paolo, l’eccezionalità del patrimonio artistico del Paese, restituendoli alla godibilità e allo studio degli appassionati e dei conoscitori. Le decorazioni con le “Storie della Vergine post Resurrectionem” riconosciute dagli esperti eseguiti da Stefano Fiorentino e identificati dagli esperti della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici ed Etnoantropologici di Milano un “caso” urgente da “curare”, hanno fatto scattare nel 2002 la richiesta presso gli organismi responsabili di un intervento immediato. Al primo finanziamento stanziato dal Ministero si è aggiunto, per portare a termine il recupero del prezioso ciclo pittorico, l’Istituto San Paolo che nell’ambito del programma di restauri “Restituzioni”, coordinato da Giovanni Bazoli, ha deciso di investire sul proseguimento dell’operazione che coinvolgeva lo straordinario ciclo murale dipinto sulle pareti al di sotto del tamburo nella chiesa cistercense.
Le fasi dei restauri, partite dopo sofisticate indagini diagnostiche e strumentali, che hanno portato a una filologica presentazione estetica finale, sono state appena presentate dall’èquipe di storici dell’arte e restauratori in occasione della pubblicazione del libro “Un poema cistercense. Affreschi giotteschi a Chiaravalle Milanese”, edito da Electa, a cura di Sandrina Bandera e con un saggio di Mina Gregori. Il testo ricostruisce le personalità dei due maestri che hanno lasciato preziose testimonianze pittoriche sviluppate su due registri all’interno della calotta e nella parte sottostante della chiesa abbaziale. A un anonimo “maestro lombardo” sono stati attribuite le figure degli evangelisti e dei santi che appaiono nella parte più alta, mentre a Stefano Fiorentino, riconoscibile per le formidabili invenzioni compositive e cromatiche, celebrato anche dal Ghiberti e dal Vasari, le Storie post ressurrectionem  (realizzate tra gli anni Trenta e Quaranta del Trecento), tratte dalla “Legenda Aurea” redatta dal frate domenicano Iacopo da Varagine.

Completa il volume un’attenta ricostruzione sulla storia degli affreschi, dalla costruzione della struttura architettonica, ai committenti, al riconoscimento delle personalità che hanno partecipato alla realizzazione dell’eccezionale documentazione pittorica, che rappresenta qualitativamente la più importante impresa artistica in Lombardia nel periodo pre-rinascimentale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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