Per non parlare più solo dell'arte africana in termini di interpretazioni "naif" , "primitive", "di getto", una grande occasione viene offerta dal reportage sui protagonisti contemporanei del Continente lungo i meridiani dall'Etiopia al Senegal, da oggi fino al 2 dicembre, a "Vetrina Roma", presso la Stazione a piazza dei Cinquecento, lo spazio espositivo del Dipartimento Turismo, Sport e Moda del Comune di Roma. "Africa Today. The dark side of the art", presentata dal vice-sindaco Maria Pia Garavaglia in Campidoglio, apre le porte nella città eterna, depositaria di un patrimonio culturale immenso dall'età preistorica alle ultime tendenze, a quarantasette artisti che espongono 450 opere, tra disegni, sculture, ready-made, tele, tavole.
L’interesse per la produzione di questa parte del mondo in Occidente è partita nel 1989 con la mostra “Le Magiciens de la Terre”, seguita da “Africani in Africa” a Firenze nel 2004 e dalle successive esposizioni a Parigi (2005), alla Biennale di Venezia e al Guggenheim di Bilbao (entrambe nel 2007). L’esposizione capitolina permette attraverso un vasto repertorio di lavori, di avvicinarsi al linguaggio di artisti, che oggi a ben ragione, possono affiancarsi alla produzione artistica internazionale, con capolavori provenienti da collezioni private e musei.
Denuncia della propria condizione e delle difficoltà esasperate sono al centro delle loro ricerche, ma anche aneliti di gioia e pause di divertimento. Un’arte complessa e con molte sfaccettature che affascina e coinvolge: si va dagli assemblaggi di Dakpogan, alle tavole pop di Souley, alle sculture “makonde” di Lilanga, ai graffiti di Meninwa, alle tele di Tokoudagba, alle pitture popolari di Mokè, alle maschere-totem di Lokosso.