Lasciatevi trasportare dalla corrente, vivere l’attimo e godere appieno dei piaceri transitori. Dimenticate il letto del “biondo” Tevere, i ponti monumentali, la memoria dei fasti imperiali e i profili delle facciate di Roma barocca, per incontrare le “immagini del mondo fluttuante”, che trae origine dal concetto buddista dell’illusorietà dell’esistenza terrena. Superato il portale del Museo Fondazione Roma, a via del Corso, prende il via un sereno rito iniziatico di conoscenza e approfondimento della cultura giapponese attraverso l’incontro con “Hirhoshige, il maestro della natura”, il celebre maestro che ha dato un contributo fondamentale alla nascita dell’Impressionismo e che ha scosso in particolare per la manipolazione dei primi piani ingranditi e le tremolanti sfocature cromatiche che catturano l’attimo Degas, e ha catturato Monet per la passione delle piante e dell’acqua, al punto da trasformare il suo giardino di Giverny in un panorama orientale con ninfee, cespugli e ponticello. Tra i collezionisti appassionati delle sue stampe, in vendita nella soffitta parigina di Samuel Bing, il più entusiasta acquirente fu van Gogh, che copiò il celebre ponte di Ōhashi e il giardino dei susini di Kameido (1887), tratti dalla serie delle “Cento famose vedute di Edo”. La tela dell’artista olandese, conservata alla “Fondazione Van Gogh” di Amsterdam, insieme al “Ponte sotto la pioggia” e “ Piccolo pero in fiore”, impossibili da trasportare per la precarietà dello stato conservativo, sono presenti alla mostra attraverso delle riproduzioni ad altissima risoluzione realizzate dalla Rai.
Venti impetuosi che spazzano le immagini, villaggi sepolti sotto la bufera di neve, onde che si infrangono sulle rocce sormontate da bianche corone di schiuma: sguardi nuovi della realtà che Hiroshige (1797-1858) rappresenta magistralmente nella serie di stampe, che pubblica a partire dal 1830. Così, il paesaggio da un momento all’altro nella tradizione artistica dell’Asia orientale, enfatizzato dalla coinvolgente prospettiva a volo d’uccello, diventa protagonista della xilografia “ukiyoe” (letteralmente “immagini del mondo fluttuante”). Duecento opere provenienti dall’ Honolulu Academy of Arts, selezionate da Gian Carlo Calza, da martedì prossimo, saranno esposte per la prima volta in Italia (dal 1 luglio trasferite a Londra) nelle sale del Museo di via del Corso (organizzazione Arthemisia, catalogo Skira) e presentate in un allestimento che accompagna il visitatore a incontrare con il giusto stato d’animo contemplativo (particolare cura alla diffusione di suoni e rumori della natura) le vedute dei suoi paradisi da attraversare dentro la nebbia e sotto la neve e la pioggia, che i viaggiatori raggiungono a piedi attraverso passi tra massicci montuosi, attraversando vallate in gelide notti stellate cercando di sfuggire ai branchi di volpe argentate con gli aliti fiammeggianti.
Raggruppate nelle sezioni “Il mondo della natura”, “Cartoline dalle Province”, “La via per Kyoto” e “Nel cuore di Tokyo” , le “impressioni realistiche” in formato verticale e orizzontale del maestro giapponese, raccontano dei viaggi dei guardiani della saggezza sotto i temporali estivi, degli spiriti irremovibili e della lotta di monti e acque. Con i capolavori misteriosi e indimenticabili di Hiroshige, il presidente Emmanuele Francesco Maria Emanule, celebra i primi dieci anni di attività della Fondazione Roma. TORNA AGLI ARTICOLI